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Sindrome dell'Intestino Irritabile: cos'é e come si cura con il cibo. La nuova frontiera della dieta low FODMAPs

Dietista Vanessa Marrone 15/01/2015 2

Gonfiore e dolore addominale con stitichezza o diarrea? Potrebbe trattarsi di Sindrome dell'Intestino Irritabile. Ecco cos'è e come si cura con l'alimentazione. 

Perché questo articolo? Negli ultimi tempi incontro sempre più pazienti con diagnosi di Sindrome dell'Intestino Irritabile o con sintomatologia riconducibile ad essa. Tutti sanno come ci si sente ma pochissimi sanno come combatterla. Facciamo chiarezza alla luce delle ultime novità della scienza. 

Criteri diagnostici
La Sindrome dell'Intestino Irritabile, quella che in gergo è anche chiamata "colite nervosa", è un disordine funzionale dell'intestino caratterizzato da: 

• dolore addominale che regredisce o migliora con la defecazione; 
• un cambiamento dell'alvo e dell'aspetto delle feci;
• distensione addominale. 
La Sindrome dell'Intestino Irritabile, che chiamerò SII per brevità, comporta quindi una variazione della frequenza delle evacuazioni che può tradursi, a seconda dei casi, in stitichezza o in diarrea. In molti casi la SII si associa ad intolleranza al lattosio.
La diagnosi, che spetta al Medico Gastroenterologo, deve escludere la presenza di malattie da malassorbimento, prima tra tutte la celiachia.

Fattori di rischio
I fattori che possono predisporre a sviluppare la SII sono un'enterite acuta infettiva, il sesso femminile e l'emotività. 
Il disturbo può esordire dopo un viaggio all'estero in cui ci siamo imbattuti in ceppi batterici cui normalmente non siamo abituati (Shigella e Campilobacter), i quali possono aver dato luogo ad un'enterite acuta. Questa, dopo la remissione dei sintomi, talvolta ci lascia un intestino "più sensibile"
Sono più colpite le donne: si conta che per ogni uomo affetto due donne abbiano la SII. 
La malattia è sostenuta da una forte componente psicoemotiva. I disturbi compaiono più frequentemente nelle persone che non si sentono in grado di fronteggiare situazioni stressanti e possono riacutizzarsi durante periodi di forte stress e preoccupazione.

Farmaci e cibo per la SII
La SII è ancora una patologia poco conosciuta e poco diagnosticata: solo una piccola percentuale di chi ne è affetto, consulta il proprio Medico di Medicina Generale; sono ancor meno quelli che si rivolgono ad uno specialista. Eccezion fatta per lassativi, antidiarroici e ansiolitici, che il medico può prescrivere quando i sintomi diventano insopportabili, per la SII a tutt'oggi non disponiamo di farmaci. Non è improprio dire che per la SII l'alimentazione rappresenta l'unica terapia efficacia. Ma quale dieta per la SII

Alimentazione per la SII
In passato le indicazioni per curare la SII con il cibo consistevano semplicemente nell'escludere caffè, tè, cibi fritti e ad alto contenuto di grassi e cibi contenenti lattosio (qualora si fosse riscontrata un'intolleranza). 
Poiché erano consigli inefficaci, nuove ipotesi di trattamento alimentare sono state formulate e sperimentate con successo. Oggi la nuova frontiera del trattamento per la SII è un'alimentazione mirata al problema, che fa scomparire la fastidiosa sintomatologia legata alla SII e permette di migliorare la qualità della vita. Mi riferisco alla dieta low FODMAPs.

Cosa significa FODMAPs
L'acronimo FODMAPs sta per Fermentable Oligosaccharides Disaccharides Mono-saccharides And Polyols, ovvero Oligosaccaridi, Disaccaridi, Monosaccaridi e Polioli Fermentabili. Si tratta di zuccheri che, una volta giunti nell'intestino, possono: 
• richiamare acqua dai tessuti circostanti e scatenare diarrea;
• aumentare la produzione di gas causando gonfiore e dolore;
• rallentare il transito intestinale con conseguente stipsi
La dieta low FODMAPs è quindi una dieta basata sull'evidenza che prevede di ridurre al minimo l'assunzione alimentare di questi zuccheriLa dieta low FODMAPs si è dimostrata in grado di ridurre i sintomi di SII nel 75% dei casi.

Come funziona la dieta low FODMAPs
Nella prima fase, si procede all'eliminazione totale dei cibi high FODMAPsLa categorizzazione in alimenti sicuri e alimenti nocivi è soggettiva: quello che è ben tollerato da uno può essere mal tollerato da un altro, e viceversa. Tuttavia, ci sono alcuni alimenti che con più probabilità scatenano reazioni avverse, quelli ad alto tenore di FODMAPs, e che pertanto vanno esclusi per un periodo. Essi sono: 

• Latte e latticini: latte di mucca, di pecora, di capra, di bufala; formaggi stagionati con lattosio; formaggi freschi con lattosio; gelati e budini preparati con latte contenente lattosio; latte in polvere; yogurt con lattosio.
• Cereali contenenti glutine e derivati: grano, farina di grano bianca e integrale, farro, segale, orzo, kamut, cous cous, bulgur.
• Legumi: ceci, fagioli, lenticchie, piselli, fave, soia, cicerchie, lupini, farina di legumi, derivati della soia.
• Ortaggi: cipolle e aglio interi e in polvere, asparagi, carciofi, cavolfiore, cavolo cappuccio, verza, cicoria, crauti, funghi, porri, radicchio, scalogno, topinambur, taccole.
• Frutta: albicocche, anguria, avocado, kaki, ciligie, fichi, litchi, mango, mele, more, nespole, pere, pesche, susine, tamarillo, pistacchio, semi di lino, anacardi, succo di frutta concentrato (di ogni gusto).
• Condimenti: miele, fruttosio, sciroppo di glucosio e di fruttosio, sciroppo di agave, sciroppo di mais, brodi già pronti, piatti pronti e mix di verdure in polvere (possono contenere aglio e cipolla), gomme da masticare e caramelle senza zucchero, tutti i prodotti che a vario titolo possono contenere xilitolo, sorbitolo, maltitolo, polidestrosio, mannitolo, inulina, isomalto, lattulosio.
• Bevande: birra, alcol, caffè di orzo e di cicoria.

Quella che vedete nell'immagine è, invece, la lista degli alimenti a basso tenore di FODMAPs, quelli sicuri. Potete scaricarla gratuitamente a questo link.

Due raccomandazioni ...
1. Non fatevi prendere dallo sconforto! E' vero che i cibi da evitare in caso di SII sono molti e che di primo acchito sembra che siate destinati a rimanere digiuni. Tuttavia molti sono i cibi sicuri e, anche nella fase di eliminazione, potrete mangiare in modo sano ed equilibrato
2. Evitate il fai-da-te! Proprio perché gli alimenti da escludere sono tanti, occorre che questo protocollo sia elaborato da un Dietista competente che vi seguirà dall'inizio alla fine del percorso. Seguire una dieta personalizzata e ben bilanciata vi permetterà di scoprire ciò che nuoce al vostro intestino senza incorrere in carenze.

Dieta di eliminazione e challenge test
La dieta di eliminazione durerà fino alla completa remissione dei sintomi. Successivamente, proseguiremo con la seconda fase della dieta low FODMAPs: la reintroduzione controllata degli alimenti, il challenge test. Di norma io ne faccio reintrodurre uno ogni tre giorni, in modo da valutare reazioni sia immediate che tardive. Durante il challenge test, è particolarmente utile annotare su un diario alimentare cosa si è mangiato giorno per giorno per valutare i cibi ben tollerati e quelli dannosi. Per approfondire come compilare il diario alimentare, potete leggere un mio articolo cliccando su questo link.

SII, dieta low FODMAPs e motivazione
Per i professionisti

I nostro obiettivi sono la salute e l'aumento della qualità della vita del paziente. Non 
dobbiamo minimizzare il problema e schernire il paziente. La SII è un disturbo reale, che causa sofferenza, e questo dobbiamo riconoscerlo al paziente. Costruire un rapporto di collaborazione e fiducia con il paziente, esporgli all'inizio la proposta terapeutica con vantaggi e svantaggi, sono i fondamenti del nostro intervento: solo così potremo ottenere il consenso del paziente al trattamento. Una volta iniziato il percorso, il paziente va sostenuto dal punto di vista motivazionale e incoraggiato alla prosecuzione e alla massima aderenza alla dieta.
Per i pazienti
Prima di iniziare questo protocollo, dovete essere fortemente motivati: poiché occorre reinserire ogni alimento potenzialmente dannoso uno alla volta e sotto controllo, dovete sapere che si tratta di una dieta che necessita di tempo, indicativamente 8 settimane, variabili da persona a persona. Seguite il programma il più possibile alla lettera: ogni "sgarro" può far tornare l'intestino alla situazione di partenza. 

E alla fine?
Una volta individuato ciò che è dannoso, lo escluderemo del tutto oppure il Dietista individuerà una dose "soglia" che il nostro intestino è in grado di tollerare. Si tratta quindi di una restrizione per un periodo, utile a capire ciò che al nostro intestino proprio non piace. Capiti quali sono gli alimenti no o "nì", sarà compito del Dietista spiegarvi qual è la dieta che fa per voi, quali sono i cibi sicuri e in quali quantità, quali sono quelli dannosi e come sostituirli. In questo modo la sintomatologia regredirà, a tutto vantaggio della qualità della vita.

Tra qualche giorno pubblicherò un articolo dove parlerò del caso di E., una ragazza con SII che ha seguito la dieta low FODMAPs, e metterò le ricette per una giornata di dieta low-FODMAPs. Lunedì 19 uscirà il prossimo articolo di motivAzione.

Per approfondire: 
Per avere altri consigli igienico-dietetici, Low-FODMAPs diet – Qualche consiglio, scritto dalla Dott.ssa Arianna Rossoni, Dietista
Per capire quali sono le differenze tra allergie e intolleranze alimentari e Sindrome dell'Intestino Irritabile, Il ruolo della ipersensibilità agli alimenti nella Sindrome dell’Intestino Irritabile, scritto dal Dott. Alberto Bozzani, Medico Generale e Specialista in Gastroenterologia
Coordinamento Nazionale Docenti Universitari di Gastroenterologia, Manuale di Gastroenterologia UNIGASTRO, Roma, Editrice Gastroenterologica Italiana, ed. 2007-2009
Lucio Lucchin, Fausto Chilovi, Nutrizione e patologia gastrointestinale, Roma, Il Pensiero Scientifico Editore, ed. 2009

Commenti

  • ade 11/08/2015

    ottimo articolo, chiaro e serio grazie

  • peppe 20/06/2016

    ciao. volevo chiederti un chiarimento sulla seconda fase.. introduci un alimento di alto fodmap e aspetti 3 giorni per introdurre un altro...ho capito bene? ma poi il successivo alimento fa parte della stessa categoria o cambi categoria?

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