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Caffè: curiosità, benefici, effetti indesiderati e quantità

Dietista Vanessa Marrone 12/10/2016 0


Il caffè si ottiene per trasformazione dei chicchi estratti dalle bacche della pianta del caffè. Le specie di caffè attualmente utilizzate per produrre la bevanda del caffè sono Caffè Arabica e Caffè canephora varietà Robusta. L'Arabica, la più diffusa, produce un caffè più aromatico e meno forte: il contenuto di caffeina è l'1.3%. La Robusta, da cui si ricava un terzo della produzione mondiale di caffè, è meno aromatica ma ha un sapore più deciso ed è più ricca di caffeina (2.4%). 

La caffeina, molecola caratteristica del caffè, è la sostanza stimolante più assunta al mondo. Appartiene alla famiglia delle xantine, insieme alla teofillina e alla teobromina. Essa si trova nei semi del caffè, nella cola, nel guaranà, nel cacao, nelle foglie di tè e di mate. La massima concentrazione nel plasma viene raggiunta in media un'ora dopo l'assunzione. Viene metabolizzata per la quasi totalità dal fegato e solo per una minima parte viene escreta immodificata con le urine.

Effetti sul metabolismo e sul peso
La caffeina ha un blando effetto termogenico: poiché determina un aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, aumenta il metabolismo basale. In pratica, ci fa bruciare di più. Alcuni studi hanno valutato l'effetto della somministrazione di integratori a base di caffeina sul peso. I risultati sono stati, però, scarsi: la caffeina aumenta sì il dispendio energetico ma di 50-70 kcalorie al giorno in media. Le proprietà dimagranti sono perciò scarse. A questo va aggiunto che la caffeina, agendo da vasocostrittore, limita il drenaggio venoso e la lipolisi in caso di somatotipo ginoide, la cosiddetta "forma a pera", con accumuli adiposi più consistenti su fianchi, cosce e glutei.

Proprietà ergogeniche
La somministrazione di moderate quantità di caffeina poco prima o durante l'esercizio fisico sembra ridurre il senso di fatica ed aumentare la resistenza. La caffeina migliora la prestazione atletica di tipo aerobico, tipo corsa, marcia, nuoto. Per evitare l'assuefazione e avere così l'effetto migliorativo sulla prestazione, è utile evitare di assumere caffeina durante i 3-4 giorni che precedono un esercizio fisico intenso per disabituare l'organismo, e assumerla a basse dosi subito prima dell'evento sportivo. Gli effetti della caffeina possono essere apprezzati anche nelle discipline sportive che richiedono abilità cognitive perché aumenta attenzione, concentrazione e memoria. 
Dal 2003 la caffeina non è più considerata sostanza dopante dall'Agenzia Mondiale Antidoping.

Prevenzione delle malattie neurodegenerative
La caffeina sembra prevenire la degenerazione dei neuroni e il declino cognitivo della terza età riducendo il rischio di demenza senile del 65%. La caffeina potrebbe inibire gli enzimi beta e gamma secretasi che consentono la reazione di formazione della proteina beta amiloide, la quale è alla base della patogenesi del morbo di Alzheimer. 
La caffeina sembra ridurre del 25 % la comparsa e la progressione del morbo di Parkinson poiché rallenta la degenerazione dei neuroni dopaminergici. Inoltre, la caffeina migliora rigidità, tremore, bradicinesia, disturbi olfattivi, della memoria e dell'umore tipici del morbo di Parkinson. 

Proprietà antidiabetiche
Il consumo di caffè permette di ridurre le probabilità di sviluppare diabete mellito di tipo 2. Questa capacità è fornita da un componente del caffè diverso dalla caffeina, la trigonellina, che ha proprietà euglicemizzanti.

Effetti sul profilo lipidico
Il cafestolo, una sostanza contenuta nel caffè, potrebbe far aumentare il colesterolo LDL, la componente "cattiva" della colesterolemia. Questo effetto sembra manifestarsi con il caffè turco e con il caffè francese ma non con il nostro espresso. 

Effetti sulla massa ossea
La caffeina, assunta a dosi elevate, mobilizza il calcio intracellulare, dunque un consumo eccessivo potrebbe predisporre all'insorgenza dell'osteoporosi o potrebbe aggravarne lo stadio di depauperamento della massa ossea. Il caffè va quindi assunto con cautela dalle donne in menopausa.

In gravidanza
La caffeina potrebbe alterare il normale sviluppo del feto nel primo trimestre di gravidanza. Si consiglia alla gestante non superare la dose di 2 tazzine di caffè al giorno.

Assunzione di farmaci che agiscono sul sistema nervoso
Il consumo di caffè è sconsigliato a chi assume farmaci per patologie del sistema nervoso, in particolare per epilessia, per l'interazione tra caffeina e farmaci a livello del metabolismo epatico.

In caso di insonnia

Poiché la caffeina aumenta lo stato di vigilanza, è bene che chi soffre di disturbi del sonno non assuma caffè il pomeriggio e la sera o, in ogni caso, prima di dormire. In questo caso, è preferibile consumare caffè decaffeinato ed evitare ogni altro cibo o bevanda fonte di caffeina.

In caso di gastrite cronica e ulcera peptica
Se siete soggetti a queste patologie, sappiate che la caffeina stimola la secrezione dei succhi gastrici e andrebbe quindi evitata per il suo effetto pro infiammatorio.

Quantità
Per poter apprezzare le proprietà benefiche del caffè, è consigliabile non superare le 3-4 tazzine al giorno. E' possibile bere caffè comune in tutti i casi in cui non sia controindicato. In menopausa, in gravidanza, nell'insonnia, in caso di gastrite ed ulcera peptica, il caffè decaffeinato rappresenta una buona alternativa per chi vuole apprezzare il gusto del caffè senza effetti indesiderati.

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